venerdì 25 gennaio 2008

Bivio


Da una parte una mano tesa, dall'altra pure. In attesa.
Due scelte e nessuna facile.
Una terza in effetti: la porta dietro di me non è ancora chiusa, uno spiraglio mi invita a ripensarci e le mani mi chiamano a loro. Niente parole nè promesse nè gesti enfatizzati: solo due mani tese, il palmo verso l'alto, in attesa.
Dovrò scegliere prima o poi.
Non tornerò indietro, di questo sono sicura e alle mie spalle la porta svanisce lasciando solo il buio, non minaccioso perchè è da quella non luce che arrivo. E' quello che ho di fronte invece che non conosco.
Mi avvicino alle mani e le osservo con attenzione, le tocco con dolcezza e lentezza soppesandone ogni piccolo particolare. Le differenze sono minime: sono entrambe flessuose, forti ma non esprimono pericolo, solo qualche macchia sulla pelle.
Mi metto al centro, le afferro entrambe e subito sento ce cominciano a tirare...ognuna dalla sua parte, ma perchè non posso essere io a tirare loro?Non possono nè devono decidere per me, sono libera di muovermi come dove più mi piace e se sbaglio sarà affar mio.
Comincio anche io a tirare e un po' alla volta sento un'inversione... la forza che prima tirava ora invece viene verso di me e mi spinge a proseguire.
La mia scelta è stata accettata: vado per la mia strada.

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