venerdì 25 gennaio 2008

Bivio


Da una parte una mano tesa, dall'altra pure. In attesa.
Due scelte e nessuna facile.
Una terza in effetti: la porta dietro di me non è ancora chiusa, uno spiraglio mi invita a ripensarci e le mani mi chiamano a loro. Niente parole nè promesse nè gesti enfatizzati: solo due mani tese, il palmo verso l'alto, in attesa.
Dovrò scegliere prima o poi.
Non tornerò indietro, di questo sono sicura e alle mie spalle la porta svanisce lasciando solo il buio, non minaccioso perchè è da quella non luce che arrivo. E' quello che ho di fronte invece che non conosco.
Mi avvicino alle mani e le osservo con attenzione, le tocco con dolcezza e lentezza soppesandone ogni piccolo particolare. Le differenze sono minime: sono entrambe flessuose, forti ma non esprimono pericolo, solo qualche macchia sulla pelle.
Mi metto al centro, le afferro entrambe e subito sento ce cominciano a tirare...ognuna dalla sua parte, ma perchè non posso essere io a tirare loro?Non possono nè devono decidere per me, sono libera di muovermi come dove più mi piace e se sbaglio sarà affar mio.
Comincio anche io a tirare e un po' alla volta sento un'inversione... la forza che prima tirava ora invece viene verso di me e mi spinge a proseguire.
La mia scelta è stata accettata: vado per la mia strada.

domenica 20 gennaio 2008

Casa

Fiatone, fatica, sudore...
Voglio allontanarmi da questo posto il più possibile e il più in fretta possibile.
Mi sento chiusa in gabbia, soffocata da troppe attenzioni oppure da un'eccessiva indifferenza.
Me ne voglio andare, correre via libera, fare un salto lassù, sulla cima del monte e prendere il volo per sorvolare altri posti e vedere cosa gli altri riescono a fare durante questa vista.
Continuo a correre finchè ho ancora forza nelle gambe e i muscoli rispondono alle mie esigenze... e finalmente la cima!
Guardo avanti...e all'orizzonte vedo tutto quello che a lungo ho sognato. E' ora di andare via, di cambiare vita ma prima un ultimo sguardo alla mia vecchia casa...
Guardo indietro...e quello che vedo mi lascia senza fiato: non è più l'inferno, non sono più le solite case e le solite facce, non è più la stessa cosa!
Continuo a girarmi come una trottola per osservare il più possibile i paesaggi circostanti e più guardo più me ne convinco. Non c'è differenza tra uno e l'altro, è come li si osserva il problema!
Io che fino a quel momento non avrei voluto che scappare ora sono in difficoltà. Tutto quello che avrei sempre sognato non è più davanti a me ma alle mie spalle e non so più se proseguire o tornare indietro. Mi siedo e rifletto guardando il cielo che è lo stesso su entrambi i mondi e il dubbio sparisce. Non è il mondo intorno a me che deve cambiare, deve cambiare il modo in cui lo osservo...potrò andare, scappare più e più volte, ma il mondo migliore lo troverò sempre a Casa!